CHI E'
PIERLUIGI COCCHI
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Progettista, designer, pittore e scultore, ha lavorato per le migliori aziende del settore arredamento.
La pittura lo attrae all'inizio degli anni '60.
In quel periodo, vive le esperienze estive dei primi "Premio Campigna" di Santa Sofia, suo paese natale.
Nel 1964 ha la fortuna di vedere dal vero tre quadri di grandi dimensioni di Plinio Nomellini, di proprietà del geometra Cerofolini, marito della figlia dell'illustre pittore toscano, e ne rimane fortemente impressionato.
Nell'estate del 1967 conosce Mauro Mami e, sotto la sua direzione, inizia i corsi di progettazione di architettura d'interni all'Istituto Statale d'Arte di Forlì. Negli stessi anni ha come maestri Mauro Mami e il pittore bolognese Alfonso Frasnedi per il disegno professionale e architettura d'interni, lo scultore Raffaele Mondini per le arti plastiche.
La pittura e l'architettura lo attraggono fortemente.
Fra il 1968 e il 1974 abbina studio e lavoro.
Completati gli studi si trasferisce a Seregno in provincia di Milano.
Nel 1973 conosce il pittore Sergio Dangelo e, due anni più tardi in occasione di una personale di Dangelo, conosce Max Huber. Negli stessi anni frequenta assiduamente le gallerie d'arte milanesi Annunciata, il Naviglio, Gianferrari, il Milione, e lo studio Piatti di Marco Grossetti.
Nel 1983 a Milano Tre, in occasione della posa di due sculture conosce Pietro Cascella e nel 1998 lo scultore Nino Cassani, nel 2007 conosce a Parigi Leonardo Cremonini e nel 2008 a Losanna lo scultore Jves Dana.
Per scelta meditata e per essere libero nella sua ricerca artistica (alla quale ha dedicato ogni ritaglio di tempo libero), dal 1974 ha svolto attività di disegnatore e progettista.
Dal 2010 si dedica esclusivamente alla ricerca artistica.
Il lavoro di progettista lo ha portato a girare in lungo e in largo l'Italia prima, la Francia, la Svizzera, il Lussemburgo e il Belgio poi, luoghi in cui negli anni ha più volte soggiornato.
Nelle pause di lavoro ha avuto la possibilità di studiare sul posto le migliori cattedrali romaniche italiane fra le quali Aquileia, Modena, Verona, Como, Spoleto, e quelle del vero romanico in particolare le francesi di Autun, Vezelay, Cluny, Auxerre, Fontenay, Epinal, e il gotico internazionale nelle cattedrali di Chartres, Parigi, Strasburgo, Digione, Metz, Tour, Laon, Amiens, Rouen e altre cattedrali minori.
Nel 2001 visita le città di Avignone, Arles, Nimes e i castelli della Loira. Visita nel contempo i migliori musei d'arte d'Europa.
Non manca di partecipare ogni anno alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali e internazionali, tra le quali "Art Basel", rassegna internazionale delle migliori gallerie selezionate nel mondo, a Basilea in Svizzera, la FIAC di Parigi e la Biennale di Venezia.
Suoi lavori di pittore e scultore si trovano in numerose collezioni private in Italia (tra le quali a "Tutto Tondo" della Collezione Zanni, Collezione 5x5 di Franco Daleffe, collezione on line "Opere e oggetti d'Arte Lombardia Beni Culturali") e in Francia (tra le quali la collezione privata del gallerista parigino Olivier Nouvelet e della gallerista Odin Mouve) e in alcuni musei italiani, tra i quali il museo d'arte moderna di Vito Mele a Santa Maria di Leuca, il Museo 1000 Artisti a Palazzo di Cesano Maderno e la collezione "Arianna Sartori" progetto per un Museo "20x20" a Mantova. Centro Culturale ZEROUNO fondazione Giuseppe De Nittis di Barletta provincia di Bari.
Vari lavori di progettista d'arredamenti e di designer sono stati eseguiti negli anni in Italia nelle città di: Milano, Monfalcone (UD), Trieste, Lignano Sabbiadoro (UD), Udine, Tolmezzo (UD), Trevenzuolo (VR), Monza, Genova, Santa Sofia (FC), Molinella (BO), Arma di Taggia (IM).
Ha progettato e realizzato numerosi stand fieristici a Milano, Verona, Roma e Bologna per importanti aziende d'arredamento tra le quali Mobil Girgi e Passerella Arredamenti.
Dal 2000 al 2008 ha realizzato per la Passerella Arredamenti tutti gli Stand di "PHARMAGORA" negli spazi della fiera di Parigi "Porte de Versailles".
In Francia, dove dal 1998 al 2009 è stato responsabile per lo sviluppo, la progettazione e la realizzazione di arredi su misura per la Passerella Arredamenti di Desio, suoi lavori sono stati realizzati nelle città di Remiremont, Strasburgo, Monwiller, Saint Avold, Chateau Salins, Metz, Rombas, Villerup, Mont Saint Martin, Cosne Cours sur Loire, Parigi, Reims, Laon, Amiens, Perthes en Gatine (Fontebleau), Saint Leu la Foret, Limoges, Ajaccio (Corsica).
Nel 2010 termina la sua attività di progettista e designer e continua nella sua ricerca artistica sia pittorica che scultorea.
CONSIDERAZIONI DELL'ARTISTA
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DAGLI ANNI '60 AD OGGI
............Avevo 6 anni quando mio padre e mia madre lasciarono la famiglia patriarcale dei Cocchi situata nel podere Casetto di Biserno una frazione del comune di Santa Sofia in provincia di Forlì Cesena.
Durante il trasloco mi caricai sulla testa una sedia e seguii mio padre.
Nella nuova casa a Biserno vi era tra le altre, una stanza molto grande che i miei utilizzavano poche volte l'anno, me ne appropriai e li mi ritiravo a disegnare prima e a dipingere poi.
I miei genitori non si sono mai opposti a questa mia passione anche quando facevo le due di notte e ancor più quando lasciai il lavoro di operaio che era fonte di sostegno per loro (che avevano poco), per tornare a scuola conseguire il diploma di Maestro d'Arte e successivamente trasferirmi a Firenze prima e a Milano poi per cercare nuovo lavoro compatibile con gli studi effettuati.
Lo zio Agostino faceva le sedie, lo vedevo fare le strutture in legno di ciliegio e ancora oggi ho nella memoria il profumo di quel legno e lo riconosco a distanza.
Non sapevo che poi le avrei più volte disegnate.
...Disegnare rappresentare captare le emozioni tracciare il segno al posto del dire, del fare, rappresentare le cose, figurare il non visibile, scavare nel anima delle persone e rappresentarle nel loro intimo, senza parlare, disegnare un idea e renderla visibile, spiegarla tramite il disegno prima che essa prenda forma, creare armonia visibile, creare l'emozione tramite il segno e il colore questa è stata ed è la mia grande passione naturale. Un dono ricevuto.
.........Il colore comunica. L'insieme di colori armonizzati esprimono emozioni, vibrazioni comunicano senza la rappresentazione figurativa. A me serviva qualcosa di più per rappresentare la realtà contemporanea.
GLI ANNI '80 E '90
In bilico tra astratto e figurativo
........Gli anni '80 sono anni di forte tormento in bilico tra il piacere della ricerca astratta con forme tutte personali e personalizzate con campi di colore e forme che accennano alla tridimensionalità e il forte piacere per il disegno e la figura dipinta mi portano ad eseguire sia lavori astratti che lavori di pittura figurativa vera e propria; preparando così la strada alla fusione tra pittura e scultura dominata da ampi campi di colore astratto e figure dipinte sia nella tridimensionalità scultorea che nella bidimensionalità pittorica.
Si conciliano e si armonizzano così le due forti esigenze alle quali non potevo rinunciare.
Non potevo servirmi solo della rappresentazione astratta per comunicare ed esprimermi.
Mi serviva qualcosa d'altro. Riprendere la figurazione abbinata alle grandi campiture di colore per poter raccontare, rappresentare e denunciare la contemporaneità.
Ecco allora riaffiorare la lezione di Giotto e di Piero della Francesca.
Tutto questo per poter rappresentare meglio la realtà contemporanea.
Evidenziare e far rilevare il grande divario tra la ricchezza e la povertà.