"La grande passione"
BIOGRAFIA
DISEGNARE - DIPINGERE - MODELLARE E SCOLPIRE
PIERLUIGI COCCHI
Nasce a Santa Sofia di Romagna 12.11.1948. Consegue il Diploma di Maestro d'Arte all'Istituto Statale d'Arte di Forlì nel 1972, sezione Arte dei metalli e Disegno professionale per l'arredamento.
PROGETTISTA - DESIGNER - PITTORE E SCULTORE
Dal 1974 abita a Seregno in provincia di Monza e Brianza
Per essere libero nella sua ricerca artistica dal 1974 ha svolto attività di designer per importanti aziende italiane del settore arredamento terminata nel 2010.
Dal 2010 si dedica esclusivamente alla ricerca artistica in campo pittorico e scultoreo.
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Pierluigi Cocchi, romagnolo di Santa Sofia, terra alla quale Giovanni Pascoli, dedicò "Romagna solatia dolce paese/cui regnarono i Guidi e i Malatesta/cui tenne il passo il Passator cortese/re della strada re della foresta"........ E' fondamentale, per un artista il luogo della formazione, e lui sceglie la città di Forlì e l'Istituto Statale d'Arte, diplomandosi progettista d'interni, pur essendo appassionato di pittura, capace di realizzare con segno rapido ed essenziale paesaggi, nature morte e figure con alcuni omaggi ad Emilio Greco e Giacomo Manzù.
A Forlì, città d'origine romana, può vedere opere dal medioevo all'ottocento con l'Ebe del Canova e soprattutto dei maggiori artisti italiani del NOVECENTO con due salette di Wild e Morandi. Negli anni settanta si stabilisce a Seregno con la moglie Patrizia che insegna nella scuola primaria, mentre lui è progettista d'importanti industrie brianzole del mobile, per finire con la progettazione di farmacie richiestissime in Francia e altri paesi europei e non, meritandosi articoli lusinghieri in riviste internazionali.
In Romagna terra d'origine, ritorna più volte ogni anno. A Milano osserva le opere dei migliori artisti nazionali ed internazionali dell'avanguardia e diventa amico di Sergio D'Angelo (Fondatore assieme a Bay del movimento nucleare), a cui viene allestita dall'Amministrazione comunale, un antologica alla Galleria Civica "Ezio Mariani" di Seregno.
E' un periodo (anni '70) in cui dipinge raffinate composizioni geometriche delle quali, una è nella collezione Civica di Seregno. Come presidente della Famiglia Artistica Seregnese e direttore della Galleria San Rocco (FAS), scrive Paqualino Colacitti - lo invito ad associarsi e a partecipare a tutte le collettive, compresa una alla Galleria Ciovasso di Milano con presentazione di Giorgio Seveso. Gli impegni come progettista non gli permettono tante opere per una personale. I continui viaggi in Francia lo spronano a dipingere una serie di paesaggi geometrici, solari, con un cromatismo gioioso ed il dischetto del divieto di inquinare tanta bellezza. Ma Cocchi non si accontenta della sola bellezza formale, così inizia il rinnovamento per una pittura d'impegno civile e affronta un tema antico, di oggi e del futuro: il potere del denaro, del successo e dell'emarginazione umana tra povertà e analfabetismo -.
Alla pittura affianca la terracotta smaltata a freddo con effetti speciali, il tutto arricchito da simboli architettonici d'una moderna città. Come simbolo del successo e del potere sceglie la donna emarginata fino al novecento, con rare eccezioni nella storia dell'umanità che ha lottato per i diritti civili fino alla prima metà del novecento e tuttora non ha ottenuto la parità totale. Ma la donna si è imposta in modo eccellente in ogni campo dello scibile umano, volo spaziale compreso ed è lei che genera l'umanità. La donna modella, attrice, appare come un manifesto oppure in vetrina, modellata o dipinta, essenziale, frontale, luminosa con delicate variazioni plastiche con luci e ombre colore.
Nelle terrecotte esprime un dinamismo più sciolto che culmina nell'armonia delle ginnaste, come l'amore coniugale è espresso con tenerezza nelle coppie in panchina. C'è pure la donna che per vivere deve vendersi il corpo. Una delle caratteristiche di parecchie opere è la di-facciale, che in pittura è stata inventata da Piero della Francesca (Ritratto di profilo del Duca di Montefeltro con la moglie Battista Sforza con nel retro il bucolico paesaggio, agli Uffizi....) Quasi in tutte le opere c'è il dischetto del divieto per non emarginare l'uomo, per non maltrattare la donna, per non violare le leggi della convivenza.
Realizza mostre collettive e personali in Italia e Francia, ottenendo lodevoli consensi di pubblico e di critica, specie nel terzo millennio, quando lascia il lavoro di progettista per dedicarsi esclusivamente all'arte.
Mi vengono offerti spazi espositivi scrive sempre Pasqualino Colacitti e lo invito ad esporre con me nel 2004 alla Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, e alla Biblioteca Civica di Macherio ( Corte del Cagnac) a Villa Tittoni Traversi di Desio nel 2014, alla Galleria Civica P.P. Pasolini di Muggiò nel 2015, a Desio anche con Mazzotta e a Muggiò con Grazia Vismara. Nel 2011, Cocchi mi ospita per una doppia personale nella Torre medioevale di Alzate Brianza. Nel 2015 il Circolo Culturale Cattolico San Giuseppe bandisce la seconda edizione del Concorso di arti visive dal tema: "L'individualità e la collettività". Pierluigi Cocchi vince il primo premio all' unanimità. Presenta una monumentale installazione in legno per la parte architettonica, in pittura l'individuo che ritrae il simbolo del dittatore assoluto verso cui si genuflettono numerose persone (il Collettivo) realizzate in terracotta. Sopra il dittatore una figura di donna dipinta, forte, simbolo delle madri, delle mogli, delle donne argentine in lotta, a viso aperto, contro i sanguinari dittatori militari. Un opera socio-politica, in un periodo in cui si compie il dramma dei migranti e avanzano i politici d'una destra razzista sorda ai richiami di Papa Francesco che invita i politici europei a costruire ponti e non muri.
Riferisco al Presidente della Giuria e del Circolo, il giornalista Paolo Colzani il mio disagio a far parte delle giurie del concorso data la mia conoscenza di moltissimi artisti partecipanti e mi ha sollevato da future partecipazioni per cui lo ringrazio. Certo, per il premio strameritato a Cocchi, ho la coscienza tranquilla e grande è stata la mia gioia, quando dopo alcuni mesi, un importante Circolo d'artisti liguri gli ha consegnato al Palazzo della Provincia di Savona il premio alla Carriera.
Pasqualino Colacitti 10 agosto 2016
Lavori del pittore e scultore Pierluigi Cocchi si trovano in numerose collezioni private in Italia tra le quali - A tutto tondo - Collezione Zanni, Collezione 5x5 del maestro Franco Daleffe, Collezione -Opere e oggetti Lombardia beni culturali - Comune di Seregno, e in Francia tra le quali Collezione privata -Olivier Nouvellet- Parigi e collezione privata - Odin Mouve -
In alcuni musei italiani tra i quali Museo d'arte moderna Vito Mele Santa Maria di Leuca, il museo 1000 artisti a Palazzo Cesano Maderno MI, Museo - Arianna Sartori - Mantova , Fondazione Giuseppe De Nittis - Circolo culturale Zero Uno - Barletta .